giovedì 3 dicembre 2009

Trasferimento

Ci siamo trasferiti a www.studio28.tv. Un nuovo blog, brand new, come and follow us there! Ricordatevi di cambiare i vostri bookmark e i link. a presto!

mercoledì 25 novembre 2009

lunedì 9 novembre 2009

Il muro, the wall, die mauer!

Courtesy of Aprileonline.


Die Mauer. The wall. Le mur.

In un video del videomaker Lutz Gregor una visione dal passato di quello che, di lì a poco, sarebbe capitato alla città del Muro. A Milano, Perypezye Urbane contagia l’Informagiovani di via Dogana e il Cinema Gnomo, dove questo straordinario documento sarà visibile lunedì 9 e martedì 10, dalle 10.00 alle 18.00.


Nel 1985, due giovani registi e videomaker tedeschi, Lutz Gregor e Gerhard Schumm, girarono un film che si rivelò profetico. Un wishfu

l thinking, verrebbe da dire, una profezia che si autoadempie, una pia illusione. Dopo solo quattro anni dalla realizzazione di questo breve e divertente film, il Muro si sgretolò e immagini di folle che lo scavalcavano e lo prendevano a picconate invasero le televisioni di tutto il mondo. Il mondo trattenne il respiro. Voi dove eravate? Io mi trovavo a Milano, stavo entrando nella mia adolescenza, e vedevo queste cose con uno sguardo curioso, erano cose da adulti, la politica, la Guerra Fredda, che mai veramente avevo capito. Qualche anno dopo sono stato a Berlino, un anno di Erasmus in Germania, erano i tardi anni ’90, e la prima sera fui invitato a un party in una casa di Prenz’l Berg, quartiere ora molto trendy della ex Berlino Est: la festa era in un appartamento al piano terra, dove il passaggio da una stanza all’altra era consentito grazie a buchi nel muro, dovevi abbassare la testa e inevitabilmente i pantaloni ti si sporcavano di calce. Non c’era elettricità, ma candele ovunque. Una scena molto gotica. A qualche chilometro di distanza Potsdamer Platz era un cantiere aperto, con operai che lavoravano 24 ore su 24 e le gru a popolare quello che per anni divenne il vero skyline della città. Ora l’unità delle due Berlino è cosa fatta e finita, a Berlino non ci sono più berlinesi, e i quartieri più malandati hanno subito una gentrificazione selvaggia.


Come ricordo di una Berlino che fu, e che stava per non essere più, ci soccorre questo bel lavoro in video di Gregor e Schumm. Una presa in giro, a dir poco. Persone che vanno e che vengono, che attraversano il confine liberamente, sorridendo, con naturalezza. Bambini che giocano con la sbarra del confine, lo Schlagbaum, persone che passeggiano nell’area di confine. Questo era assolutamente impossibile. A un certo punto questo muro di cartongesso viene giù, le torrette smantellate, sotto lo sguardo “a pesce” della polizei. La tipica cornice tonda che lo sovrasta viene sfilata dal muro come se niente fosse. “Tutti a casa!” sembano voler dire gli operai che, con la massima nonchalance, caricano il muro sui loro furgoncini e prendono a martellate i tetti della torretta di controllo.


Ma è tutto uno scherzo, ripeto, perchè il Muro, dietro ai compensati che vengono giù, si vede ancora, e la “palla” della Fernsehturm, enorme simbolo fallico del potere socialista, svetta ancora dietro ai tre metri e sessanta del Muro. Un documentario utopico, sul potere della visione e del suo destino. Un documentario girato da uno di quei videomaker che, anni dopo, riconosciamo come un grande regista sperimentale della Germania unita, Lutz Gregor. Gregor, infatti, comincia dal 1983 a interessarsi al mondo del documentario sperimentale e pian piano si specializza in quell’area dell

a videoarte che si interessa della connessione tra film e danza. I suoi film includono Kontakt Triptychon, del 1992, vincitore del Grand Prix Vidéo Dance di Parigi, Königskinder, del 2001, un magnifico lungometraggio di videodanza, vincitore del Festival International du Film Indépendant di Bruxelles, i Frankfurt Dance Cuts, del 2005, girati con 4 danzatori della compagnia di danza di William Forsythe. Ha collaborato con personaggi del mondo della danza del calibro di Rui Horta, Frederik Flamand, Mark Tompkins, Juan Kruz Diaz de Garaio Esnaola (danzatore feticcio di Sasha Waltz). Attualmente è un docente associato del programma D.A.N.C.E., la cui direzione artistica è affidata a Flamand, Mc Gregor, Preljocaj e Forsythe. Ma ovviamente Gregor non riesce a stare lontano dalla telecamera e continua a girare i suoi bellissimi film.


Oltre a questa interessante iniziativa di Perypezye Urbane, Milano dedica a Berlino una mostra a cielo aperto, nelle vie del centro, dal titolo “Plaza: oltre il limite 1989-2009”. Inoltre lunedì 9 Novembre alle 12, nel cortile interno del Palazzo Reale, una performance di arte contemporanea a cui prenderà parte, udite udite, anche il ministro della gioventù Giorgia Meloni: l’artista Dario Milana realizzerà un muro alto più di cinque metri che verrà fatto cadere alla presenza di tanti ospiti. Allo spazio Oberdan, dal 5 al 10 novembre, proiezione speciale di pellicole tedesche, tra cui il primo episodio di Heimat 3, kolossal con la firma di Edgar Reitz. Ancora all’Oberdan, nel foyer, martedì 10 inaugurerà una mostra fotografica di Lorenzo Capellini, “Al di là del muro”.


Naturalmente tutto questo per chi rimane a Milano. Per chi invece intende festeggiare da berlinese doc, basta dare un’occhiata a www.mauerfall09.de, un sito che raccoglie le oltre 80 iniziative organizzate dalla città più vivace d’Europa per ricordare se stessa e il giorno in cui la Germania divenne il “paese più felice del mondo”.


Una chicca: su www.twitter.com/fallofthewall si possono condividere i propri pensieri sulla caduta del muro e indicare quali sono i muri che ancora devono cadere.

domenica 1 novembre 2009

Be Pedestrian!



Courtesy of Aprile on line

La forza degli Early works di Trisha Brown alla Fondazione Maramotti. 8 danze degli anni ’70 ci riportano a quando la danza era riflessione, non solo virtuosismi.

Il perché gli Early works di Trisha Brown arrivino in Italia solo oggi, 40 anni dopo la loro creazione, è un mistero. Ma meglio tardi che mai, e allora tanto di cappe
llo alla Fondazione Maramotti che, insieme a Reggio Emilia Danza e alla Fondazione iTeatri, porta fino a noi questi pezzi di storia che ormai si potevano vedere solo nella biblioteca del Lincoln Center di New York o in qualche soirèe al Centre Georges Pompidou.
Trisha Brown, direttrice artistica dell’omonima compagnia, è una delle esponenti di spicco della post-modern dance americana, che nasce come ribellione alla danza accademica, a Martha Graham, al Classico che impera, alla mancanza di riflessione critica sulla danza stessa. Una ribellione che avviene, a partire dagli anni ’60, contemporaneamente all’arte contemporanea, a quell’arte concettuale di cui Bruce Nauman (ora in Biennale, e pure vincitore del Leone d’Oro) fu una delle principali locomotive. Cos’è il linguaggio dell’arte dopo Duchamp? Cos’è il corpo? Come muoverlo? Ha senso muoverlo? Ed è così che la danza diventa scultura
, traducendo prima in parole e poi in movimenti
quei dettami della scultura minimalista che recitavano così, una volta tradotti da Yvonne Rainer in indicazioni danzerecce: eliminate il fraseggio, i climax, gli accenti; eliminate la performance e i personaggi; eliminate il campo spaziale, il movimento virtuoso e il corpo interamente esteso nello spazio. Sostituiamo tutto ciò con un’energia invariante, movimenti trovati (è il ready made della danza!), ripetizioni o eventi separati nel tempo, neutralità, attività che somiglino a “compiti”, o task, ritroviamo una dimensione umana.
Ciò che rese questo movimento unico, fu la presenza di un’intera comunità di artisti, per cui Trisha Brown non fu la sola. Insieme a lei, appunto, Yvonne Rainer, Debor
ah Hay, Steve Paxton, David Gordon, Meredith Monk, Lucinda Childs e tanti altri si radunarono attorno alla Judson Church, una chiesa sconsacrata, che divenne il simbolo della post-modern dance e che ancora oggi, il lunedì sera, (ogni lunedì sera!), propone le più recenti ricerche sul movimento e sull’arte. Insomma, per quelli del giro, vedersi gli Early Works di Trisha, è un viaggio nel tempo e nello spazio, alle fonti del bello.
Gli Early works in effetti non sono nulla di speciale. Semplici tasks, compiti, istruzioni, regole, dispositivi. Questo era, ed è, il concettuale nella danza. Portare in evidenza la struttura delle cose attraverso il movimento di tutti i giorni. Non curiamoci del loro risultato estetico: una volta che il concetto è emerso, lasciamolo lì a galleggiare, tutto il resto rimarrà inespresso, perché inutile.
Floor of the Forest è un semplice indagare sulla gravità. Due performer si issano su una
struttura dove sono state tese delle corde. Sulle corde sono stati infilati vestiti, magliette e pantaloni. I due dovranno infilarsi i pantaloni, rimanendo sospesi nell’aria, e la maglietta, abbandonandosi completamente. I vestiti ci reggono? I vestiti, nel loro vestirci, mettono a nudo il nostro peso. Ci reggiamo, sospesi, grazie ai nostri vestiti. Di cosa ci vestiamo tutti i giorni?
Le performance del gruppo “stick” (Sticks 2a, Sticks 2b, Sticks 1, Sticks 3), sono di una semplicità imbarazzante. Figure simmetriche, asimmetriche, ribaltate, creano una successione di azioni della durata di qualche minuto. Le azioni vengono scandite dalla voce dei performer i quali, una volta “arrivati”, lo annunciano agli altri, per poi poter procedere oltre. In caso di errore: “hold on”. Aspettate! Tutti fermi in attesa di risistemare la struttura dei bastoncini per poi andare avanti. Il richiamo a una società organizzata
diversamente è evidente: una società in cui la relazione e l’interdipendenza siano elementi cruciali per poter portare avanti un progetto comune.
I due lavori di accumulazione (Accumulation e Group Primary Accumulation), sicuramente più complessi, riproducono un processo cumulativo, prima in a-solo, poi in trio. Un processo ipnotico per lo sguardo e per la mente. Aggiungendo un pezzo per volta si arriva a creare un’intera architettura di movimento.
L’ultima danza, Spanish Dance, vede la partecipazione di Trisha stessa. Un trenino ancheggiante, sulla musica di Bob Dylan, arriva, vagone dopo vagone, performer dopo performer, tramite un movimento contagioso che si trasmette da corpo a corpo, arriva fino alla fondatrice della compagnia, ferma in testa al treno. Il trenino procede così, ma sulla nota finale della musica si schianta su un pilastro, ed è inevitabile per il pubblico scoppiare a ridere. Ma come, Trisha, fai deragliare il tuo stesso treno? O è l’ennesimo gesto di rottura con una tradizione che per troppo tempo ha ingabbiato la danza in una forma?

venerdì 17 luglio 2009

Gd'A Lombardia

E grazie a un grande sforzo organizzativo di Artedanzae20, unito a un probabilmente ingente finanziamento di Fondazione Cariplo, il progetto della Giovane Danza d'Autore approda in Lombardia. 5 coreografi under35 verranno selezionati da un comitato secondo precisi criteri dettati dal gruppo originario della Giovane Danza d'Autore, le emiliane Selina Bassini e Monica Francia. Il bando uscira' a fine Luglio. Tanti gli spazi coinvolti, tra cui l'out-off. E importanti le realta' che, oltre alla Fondazione, sosterranno il progetto, tra cui l'obsolescente circuito ministeriale Lombardia Danza, unico circuito ministeriale lombardo ad essere finanziabile dallo Stato, e il CRT che, ricordiamo, e' l'ente per la promozione della danza della Lombardia. Grande lavoro diplomatico quindi di Onetti e Nuzzo. Ci auguriamo che Gd'A Lombardia contribuisca a radicare finalmente una cultura della ricerca e dell'innovazione nei giovani coreografi lombardi. Auguri!
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Martedì 21 a Piazza Montecitorio

Comunicazione dall'AGIS:

Contro il mancato reintegro del Fondo Unico per lo spettacolo con il conseguente azzeramento di qualsiasi possibilità di riforma legislativa del cinema e dello spettacolo dal vivo ed il rischio dell’ esistenza di oltre 6000 imprese di spettacolo e dell’occupazione di oltre 200 mila lavoratori esclusi , come nei precedenti, dagli interventi del decreto legge n.78 recante provvedimenti anticrisi
ci incontreremo tutti alle ore 17 di martedì 21 luglio a piazza Montecitorio
in vista dell’inizio della discussione in Aula del decreto anticrisi con la richiesta del voto di fiducia da parte del Governo.
Artisti, autori, imprenditori, lavoratori dello spettacolo chiederanno di essere ricevuti dal Presidente della Camera e dai Presidenti dei Gruppi parlamentari

martedì 7 luglio 2009

domenica 31 maggio 2009

Perypezye si schiera

Insieme a Rita Levi, abbiamo deciso, alle prossime europee, di votare qui.

Chi ci ama ci segua.






martedì 12 maggio 2009

Faber

lunedì 4 maggio 2009

Miracolo a Milano.

Accadde un giorno, e una notte. O più d’una. Espressioni.  

Si sente dire che per mare pirati su navi per terra invece finalmente la danza. Che 

si diffonda in ogni angolo della terra questo modo grazioso di muoversi, terreno di realizzare sogni con il corpo la parola si fa visione che si può toccare. Espressioni. di uno sguardo che guarda lontano. Questo il problema si sentì, che il nuovo Cinema Italiano non s’immagina nel tempo. Si confina in uno spazio-tempo limitato. L’attimo, fuggente.  Avvenire prima, invece, e dopo. Espressioni "per uscire dalla forma". o forse per entrarci ma come si deve. Versare acqua nel bicchiere come guerriero che in battaglia non bada a spese. Spendersi completamente come fanno i cani quando ti scorgono al di fuori del cancello. Come uccello che non si ferma in volo o se lo fa è sostenuto dal vento. Lasciarsi librare nell’aria. Espressioni. che non si vogliono fermare oggi. Ma andare avanti ieri, e domani, che dopo 'l sogno la passione impressa 
rimane, e ché quasi tutta cessa 
mia visïone, e ancor mi distilla 
nel core il dolce che da essa nacque...

 

 

giovedì 5 marzo 2009

In cerca d'oro

E conquista del west. america, del Nord. Un tempo si partiva per sterminati spazi e sovrumani silenzi in quelle praterie che non appartenevano a nessuno, e ci si riconosceva compagni, nell’attraversamento. Ancora si percorrono strade, sterrate. Perypezye, in queste nostre città che si ritrovano sul cammino, in cerca d’ascolto e di visione. Ci si accosta in silenzio. Alla ricerca del bene e del male si scopre di non dover decidere, la Danza non è nè giusta, né sbagliata, la Danza reclama solo d’esser danzata, tesoro, che non s’aspetta né chiede sguardo, fiore che cresce in terra in acqua verso cielo senza bisogno di consenso lui c'é.

Emio greco è morto, si confida. Rimasto orfano scompare allo sguardo e così facendo si dona in tutto il suo splendore. “Virtù segreta”, una delle azioni guida dell’educazione, nei monasteri Zen. esso significa agire senza essere visto, donarsi non guardato. fare pieno uso di qualunque evenienza si produca nella propria vita, trattare sé stessi e il mondo nel raggio dell’apprezzamento più alto e reverenziale senza aspettarsi ricompensa. Gesù “nel dono, che la tua mano sinistra non sappia ciò che fa la destra, resti un segreto”. Lieh-Tzu, filosofo cinese: “ho scordato se questo fosse un sì, oppure un no, perdita, o guadagno, se questo fosse mio o d’altri e così mi sono trasformato. E allora l’occhio è diventato orecchio l’orecchio il naso il naso come la bocca, e non c’era nulla che non fosse identificato…la forma si dissolveva, ossa e carne si scioglievano, io non sapevo più su cosa poggiasse il mio corpo o dove i miei piedi mi portassero. Semplicemente, col vento, mi  muovevo, ad ovest ad est, come una foglia che oscilla nella corrente, ignoravo se ero io a cavalcare il vento o il vento a sospingere me...”

mercoledì 18 febbraio 2009

Bentoglio giove - Ceresoli e Felician venere

Quando: Domani, giovedì 19 Febbraio, ore 18.00
Chi: Alberto Bentoglio (insegna Discipline dello spettacolo presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli Studi di Milano. Ha pubblicato volumi e saggi su differenti aspetti e momenti della storia e dell’organizzazione del teatro e dello spettacolo italiano, lungo un arco cronologico che va dal Settecento ai giorni nostri)
Come: comodamente seduti - ingresso libero!
Cosa: Conferenza su “Milano, uno spazio per il teatro”(l’incontro si svolge nell’ambito della mostra “Solo in Azione Video”, e si concentrerà su come gli spazi teatrali e performativi istituzionali e non, riescano a (soprav)vivere in una città come Milano. E’ un incontro rivolto a tutti gli appassionati di teatro, di musica e di danza.)
Perchè: per ascoltare, riflettere e parlare di cosa succede agli spazi teatrali di Milano.


Quando: venerdì 20 febbraio, ore 18.00
Chi: Jacqueline Ceresoli + Luca Felician (Brillante e poliedrica figura all’interno del panorama artistico contemporaneo, curatrice, storica, critica e docente universitaria, Jacqueline Ceresoli è anche autrice di dirompenti testi sulla natura interdisciplinare delle arti visive contemporanee, tra cui “Ibridazioni, nuovi territori della scienza e della tecnica, dell'arte, della mente”, “Transdesign” e “La nuova scena urbana. Cittastrattismo e urban art”. Collabora con Flash Art e Arte.)
Come: comodamente seduti - ingresso libero!
Cosa: Citymediascape, città metalinguaggio delle arti visive contemporanee. L’incontro si concentrerà sulla peculiare ricerca della Ceresoli e di Felician sul tema del paesaggio urbano e della sua presenza all’interno delle poetiche di molti artisti e performer contemporanei. L’incontro è rivolto a tutti gli amanti dell’arte e della performance, a chi non si accontenta della solita “critica”, ai giovani artisti e agli artisti meno giovani.
Perchè: per vivere un'experience, diversa da tutte le altre.

venerdì 13 febbraio 2009

Ma perchè siete sempre così tanti?

Intanto, il 12 febbraio, allo Studio28...

















mercoledì 11 febbraio 2009

quel viandante che il giorno del 12 Febbraio duemilaenove

entrando da una delle porte di Milano,si fosse addentrato nella città sarebbe rimasto molto sorpreso nel trovarla disabitata abbandonati i caffè e deserta piazza duomo

se il vandante in questione allarmato si fosse rivolto all’informatore meccanico per domandare dove mai fossero finiti un milione e mezzo di milanesi si sarebbe sentito rispondere ma che il me sior non sa lei che oggi è il 12 febbraio e i milanesi accolti da Perypezye godendo stanno di Visione, e d’ascolto, Solo in azione…tutti sem presti 
al tuo piacer, perché di noi ti gioi. 33 PAR 8.

giovedì 5 febbraio 2009

Tutti allo Gnomo

Lo storico cinema vicino alla Cattolica di Milano, occupato ormai più che altro dalle lezioni universitarie, riprende vita, grazie a un intervento di ristrutturazione promosso dal Comune di Milano - Settore Tempo Libero.
Parole chiave del nuovo cinema sono: nuova scena internazionale, produzioni indipendenti, cinema di confine, video-arte.
E in questo progetto, ebbene sì, ci sono anche le Perypezye Urbane, che dal 28 al 30 Aprile, in occasione della Festa Mondiale della Danza, proporranno "Espressioni", una tre-giorni di videodanza.

mercoledì 4 febbraio 2009

non è altro che una gioia di tipo

molto speciale. Dogen Zenji, Maestro vissuto in Giappone nel XIII sec. Si tratta dell'unione di corpo e mente, uniti con il mondo, in un tutt'uno. SOLO IN AZIONE:                                                  

prendete e mangiatene tutti                                 
fate questo in memoria di me.
ricordarsi d'assoli, corpo SOLO che si fa AZIONE visione offerta allo sguardo occhi orecchie naso bocca altrui. dal privato al pubblico.
il gesto, nascosto consueto inconsueto del privato spazio del provare si rende disponibile al condiviso per-formare.

mercoledì 28 gennaio 2009

Yes, we change

Come reagisce la Fondazione Cariplo alla crisi? Sembra bene. Avendo accantonato in periodi non sospetti un fondo per far fronte a possibili periodi di vacche magre, quest'anno sarà in grado di erogare attraverso i bandi circa 60 milioni di euri, proprio come l'anno scorso, e senza dare priorità ai servizi alla persona (la tipica tendenza nei periodi di crisi: prima le persone, poi l'arte), ma sostenendo come gli altri anni il settore Arte e Cultura.
6 i bandi per l'arte e la cultura, 3 dei quali diretti in modo specifico per chi lavora con le arti performative e la creatività, le cui erogazioni coprono per il 56% l'intero budget riservato ad Arte e Cultura.
Grosso slittamento semantico, valido per tutti i bandi, nel concetto di "obiettivo". Qual è l'obiettivo del tuo progetto? Dovrà essere un cambiamento. Un cambiamento nel mondo che ti circonda, nella società, nel panorama culturale in cui ti muovi. Cioè: il tuo progetto dovrà cambiare qualcosa. Molto Obama. Una sfida interessante.
Altre novità: il bando sulla creatività si trasforma in bando senza scadenza, quindi con un pre-progetto, un incontro tecnico e un progetto vero e proprio (i primi due passaggi non esistono nei bandi con scadenza). Etre dovrebbe uscire a metà febbraio. Caldo invito a partecipare a un solo bando all'anno. Cambiamenti tecnici nella rendicontazione, con nuove procedure di verifica affidate a un revisore esterno pagato per metà da te e dai tuoi partner, per metà dalla Fondazione. Ah! Date un'occhiata al sito, è completamente cambiato.

martedì 27 gennaio 2009

Ne resterà soltanto uno...

E mentre ieri sera, appollaiati nelle retrovie della Fondazione Pomodoro, consumavamo l'annuale rito dei Premi Ubu per il Teatro, nel mondo virtuale del nostro blog veniva decretata la locandina vincitrice destinata a rappresentare Solo in Azione VIDEO 2009.
And the winner is...

Premio Ubu come miglior attrice - Mascia Musy, in Anna Karenina di Lev Tolstoj (regia Eimuntas Nekrosius)
Premio Ubu come miglior attore - Alessandro Bergonzoni, in NEL, di Alessandro Bergonzoni
Premio Ubu come miglior regia - Massimiliano Civica, per Il mercante di Venezia, di William Shakespeare
Premio Ubu come miglior spettacolo straniero andato in scena in Italia - Fragments, di Samuel Beckett (regia di Peter Brook)
Premio Ubu come Spettacolo dell'anno - La trilogia della villeggiatura, di Carlo Goldoni, produzione del Piccolo Teatro di Milano, regia di Tony Servillo
Premio Ubu come miglior locandina per Solo in Azione Video - La numero 1, di Giuseppe Esposito (45% dei voti). Che riproduciamo fedelmente qui sotto.
Grazie a tutti i votanti!

venerdì 23 gennaio 2009

Piccoli hystrioni

Ieri sera, moderati da Antonio Calbi e dalla rivista Hystrio, alcuni piccoli spazi performativi di Milano e di Roma si sono ritrovati allo Spazio Tadini per parlare di teatro e politiche culturali. I milanesi: Teatro i, Contraddizione, Pim - autoreferenziali, noiosi, isolati, in crisi. I romani: RialtoSantambrogio, Furio Camillo, Consorzio Ubusettete - ruspanti, underground, frizzanti, in crisi pure loro ma con tante idee per risollevarsi insieme. Nel pubblico tanti altri piccoli spazi, ovviamente milanesi, ad ascoltare successi e insuccessi, buone e cattive pratiche di colleghi e amministratori comunali. Bilancio di Calbi, al termine dell'incontro: Milano-Roma 1-1. Ci permettiamo di correggerlo: Roma-Milano 3-0.

mercoledì 21 gennaio 2009

Una giornata particolare.

straordinario il quotidiano spostarsi da una stanza all'altra della casa. mezzo pubblico per andare a scuola, s'ascolta Marcello Mastroianni dalla tv parlare con Sofia.
E' la Danza del popolo di cui si va in cerca.
E la si trova sotto il naso.
bic blue, la penna, di cui s'armano per
innalzare pareti in Belgio, si vedono muraglie che rassicurano imponenti i danzatori.


                            
www.troubleyn.be

venerdì 16 gennaio 2009

Ma noi siam peregrin come voi siete

Dianzi venimmo, innanzi a voi un poco, 
per altra via, che fu sì aspra e forte, 
che lo salire omai ne parrà gioco. (Dante, 66, Purgatorio 2)

Cosa ti spinge a proseguire, chiede passante incontrato per via, dove credi di andare con quel procedere danzando, inchino ad ogni incontro? Semplicemente una gran festa, gran celebrazione, questo danzare, s’immagina il sole in caverna e lo si invita a tornare, si dice ogni cosa a suo posto, il passante lo si invita per un tè ed egli si ferma un attimo per subito ripartire in cerca di nuovi lidi, buon viaggio.

 v h p

 

mercoledì 14 gennaio 2009

Partnership un po' troppo appariscenti


Con una grafica non troppo accattivante e con una sorta di roma-centrismo, è nato Muvideo.biz, il primo youtube italiano delle arti performative. Mai come ora si sentiva la necessità di una vetrina online nostrana, dedicata a chi si occupa di arte e spettacolo.
Muvideo è suddiviso in categorie: teatro|video|arti performative|danza|videoarte. Anche se, quando inserisci un video, e ti viene richiesto di inserirlo in uno dei gruppi summenzionati, compaiono anche le due categorie "accessorie" di BESTIARIo Festival, e OFFicINA. Come se a uno, inserendo un video su youtube, gli venissero proposte le categorie di: divertimento, sport, spettacolo, MICROSOFT, musica, politica, BILL GATES. Insomma, gli sponsor di questa nuova esperienza web 2.0 sono abbastanza chiari (e invadenti).
Ci aspettiamo in un futuro prossimo un affrancamento da queste due ombre, quantomeno a livello di immagine.

Il nostro amico Imagesdedanse, attento osservatore di tutto ciò che accade nel mondo delle arti performative, non manca di osservare da un lato l'utilità di questo servizio ("i nostri amici italiani sono così poco presenti nei teatri, che Muvideo merita forti incoraggiamenti!"), dall'altro l'emergere della danza contemporanea italiana la fa vedere a tutti per quello che è, "vecchiotta e insipida". Insomma, Muvideo non è di certo lo specchio di biancaneve, ma è pur sempre utile per chi a fatica cerca una propria visibilità. Dal confronto e dal contatto si crea una selezione naturale, no?

Punti a favore: una volta inseriti i tuoi video, e dopo l'approvazione, Muvideo manda una mail a tutti i suoi iscritti informandoli che hai appena inserito un video. Quale youtube lo farebbe?
Secondo punto a favore (potenziale): MUtv, una nascente piattaforma video, che utilizza mogulus, dalle buone speranze ma non ancora a pieno regime. Per ora solo tanto xilofono.

Cultura convergente? Si, grazie.

lunedì 12 gennaio 2009

soleva sciogliersi la neve al primo sole

e mutare in rivoli d'acqua dolce. 

sembra non esserci bisogno di coreo-grafare. girato l'angolo della strada s'incontra con-sorte intento a danzare a piedi nudi nel parco...si dice scalando monti scalzi si confessano i propri mali, quasi un ri-conciliarsi con il proprio innamorato, il contatto è im-mediato e il dolore apparente del ghiaccio sotto il piede, del sasso, di rocce, licheni, e spuntoni, ti permette d'accogliere il non cercato, l'inaspettato, di finalmente credere che tutto è possibile, anche non danzare danzando e danzare non danzando...come primo mese dell'anno l'auspicio è che si trovi il coraggio di togliersi le scarpe e posarle accanto al portone d'ingresso, per accedere ad uno spazio sacro che non vede l'ora di incontrarci senza difese e vederci sciogliere senza decidere come neve al sole.

v  h p

venerdì 9 gennaio 2009

Locandine Solo in Azione Video: quale ti piace di più?

Aiutaci a scegliere la locandina migliore per Solo in Azione Video, rispondendo al sondaggio qui accanto. Lascia anche il tuo nome o un nick nei commenti se vuoi ricevere in omaggio la bellissima pennetta USB da 1 Gb di Perypezye Urbane, da ritirare direttamente alla mostra (disponibile fino ad esaurimento scorte). Grazie per il tuo aiuto!

Help us choosing the best flyer for Solo in Azione Video Exhibition. Please reply to the poll. If you want to receive our super 1 Gb USB pen, leave your name/nickname in the comments (you can collect your pen on the spot at Studio28). Thanks!