giovedì 12 luglio 2007

Circa 20 anni fa...

Rischierò di suonare off topic, ma vorrei reimmergermi nei vacui eighties, quando eravamo bambini...


Eravamo un gruppeto di quattro amici: Marco W., dodicenne proto nazi; Federico G., bullo da sballo; Carlo F., the genious; e io. Tutti nella stessa classe alle medie, in una scuola milanese super avanti, dove, pensate un po', erano di più gli esonerati da religione che quelli che la facevano, c'erano due ragazzi non vedenti per ogni classe (cercavano così di insegnarci a convivere con la diversità e con l'handicap), e si imparava pure a suonare uno strumento musicale. Marco e Federico suonavano la chitarra, Carlo il Clarinetto e io il piano. Avevamo 11 anni. Federico era il bimbo maledetto, tombeur de femmes, Carlo sapeva tutte le capitali del mondo, Marco aveva simpatie neo-nazi, ed io osservavo tutto dall'esterno con fare zen.

Naturalmente ci siamo tutti persi di vista.

Qualche anno dopo, però, ho incontrato Marco, coi capelli lunghi, gli occhialini tondi e la chitarra in mano. Ho pensato che il mito di Hitler gli fosse definitivamente passato.

Più tardi ancora ho visto Federico, vestito da dark, che limonava con un ragazzo, vestito da dark, in un locale un po' dark di Milano.

La sorpresa più grossa, però, l'ho avuta quando ho saputo che Carlo stava scalando le gerarchie di Alleanza Nazionale. Aveva una madre un po' kapo', è vero, ma lui a undici anni era sorprendentemente intelligente e sensibile, e sapeva pure tutte le capitali del mondo, e secondo me se le chiedi a La Russa lui non ti sa dire neanche i nomi dei cinque continenti. Ma questo forse è un mio pregiudizio.

Insomma, Carlo F. è in realtà Carlo Fidanza, ed è ora consigliere comunale, presidente del gruppo consiliare di AN. E la cosa che più mi sorprende è che ogni volta che si parla di omosessualità, leggo sui giornali le sue opinioni in proposito. Ormai ho un riflesso pavloviano per cui quando c'è una notizia su cose "omo", cerco disperato l'opinione del mio ex compagno di classe Carlo Fidanza. O forse è il mio super-io che mi vuole punire...

Ma che c'entra tutto questo con la danza?

C'entra, se parliamo di patrocini e contributi ad eventi culturali che il Comune, amministrato da Frau Moratti, promette e che poi all'ultimo minuto ritira con un colpo di spugna. Un po' c'entra, perchè se la cultura viene amministrata in questo modo allora quale operatore culturale potrà più fidarsi di Frau Moratti? Dovremmo tutti farci mille scrupoli e auto censurarci se vorremmo essere sicuri di non rimanere fregati all'ultimo minuto?

Torniamo a Fidanza. La questione che mi tormenta è che in fondo in fondo a me Carlo Fidanza è sempre piaciuto come testa pensante e ciò che dichiara ai giornali non lo trovo del tutto sbagliato.

Sgarbi, come assessore alla Cultura, non è del tutto in linea con la Moratti. Sgarbi fa delle cose un po' di sinistra, ogni tanto, tipo dare il patrocinio e contributo al festival del cinema gay lesbico e tipo mettere in piedi una mostra come "Vade Retro - Arte e Omosessualità". La Moratti, bigotta, asservita al potere ecclesiastico, ritira i patrocini e chiede a Sgarbi di purgare la mostra, rimuovendo un'opera sbeffeggiante Benedetto XVI e una raffigurante un uomo con genitali femminili, così come tutte le opere con riferimenti religiosi: censurando un evento culturale (Sgarbi si è non a caso ribattezzato Assessore alla Propaganda).

E' su questo che Fidanza ha perfettamente ragione: perchè non sostituiamo Sgarbi con un assessore più in linea con Letizia? Perchè i curatori della mostra e gli organizzatori del festival gay lesbico primo si devono sentire appoggiati dall'ente pubblico (e preparano i loro bilanci anche tenendo conto dei soldi che il Comune decide di destinare loro) e poi invece devono correre ai ripari dopo che gli è stato sottratto l'appoggio promesso?

Sempre Carlo Fidanza dichiara: "Peccato, la mostra avremmo dovuta farla (con tanto di Moratti's cut. ndr). Avremmo dimostrato che Milano sa coniugare apertura culturale e rispetto per la morale pubblica e la religione. Invece qualcuno ora giocherà sulla città della censura".
E il mio piccolo grande compagno delle medie ha proprio ragione: avrebbero dimostrato che Milano è aperta se avessero permesso l'apertura della mostra, ma non l'hanno fatto, e quindi la logica insegna che NON hanno dimostrato che Milano è aperta... Oserei dire che hanno dimostrato che Milano NON è aperta.

La Moratti, suor Moratti, sta seguendo le orme di Papa Ratzinger: sta ripristinando la messa pre-conciliare. Ha dato la possibilità ai fedeli milanesi di vedere veramente cos'è Milano: una città culturalmente in agonia. Vogliamo vederla morire, senza i tentativi da parte di Sgarbi di tenerla in vita. Che la Moratti vada fino in fondo. Andate fino in fondo vi prego!

Non preoccupatevi, in questa strada verso l'inferno ci sarà Fidanza a traghettare il nostro intelletto, ad illuminarci, a mettere in risalto, armato di logica ferrea, ogni singolo passo verso la distruzione della cultura, verso la teheranizzazione di una città che ama definirsi europea.

Mi raccomando.

Fiducia a Fidanza.


1 commento:

carlofidanza ha detto...

..e così dopo 20 anni, giracchiando su e giù per il web x soddisfare il mio super-ego, mi imbatto nel mio vecchio compagno di classe Giovanni che simpaticamente mi prende x il culo...

bè, non sarà come sapere tutte le capitali del mondo a memoria (intanto x fortuna l'URSS è morta e con tutti quei c..zo di stati là non sono + cos' preparato) , ma anche queste sono soddisfazioni.

mesi fa avevo incrociato il tuo vecchio raccomandandogli di salutarti da parte mia ma forse non lo ha fatto.

cmq gli anni passano e anche le più granitiche certezze possono vacillare. capita così di scoprire che un giovane di buon senso può addirittura essere di AN e "scalarne le gerarchie" :-)

capita persino che si possa permettere di avere una concezione dell'arte e della cultura diversa da quelli per cui "tutto è arte" e "tutto è cultura" affinchè in realtà nulla lo sia.

e ti dirò mi è capitato persino di essere felice di non aver mai preferito l'ora alternativa all'ora di religione, nonostante mia madre (che tu giustamente ricordi come kapò) fosse in realtà una laica incallita.

ah, ho fatto anche il militare ... non so se anche questo non si attagli al buon senso che un tempo mi attribuivi :-)

scherzi a parte mi ha fatto piacere avere tue notizie e riportare la mente a quegli anni indimenticabili,anche xché mi ricordano lo scudetto dell'Inter del Trap, ricordo mai sopito fino a maggio di quest'anno :-)

in caso io sono facilmente reperibile dal sito del Comune.

x chi ci legge: era lui il vero genious, altro che zen!