MementoMori
Fotografie di Rosa Ciano
inaugurazione
Mercoledì 4 Giugno, ore 19.00
la mostra rimarrà aperta fino a giovedì 19 giugno
dalle 18.00 alle 21.00
Tutto muore. Naturale. Ma prima di andare si perde in fragili dettagli.
MementoMori si concentra sulle cose effimere, accidentali. Non eterne. Oggetti interpretati come residui di corpi viventi. Ogni oggetto che troviamo è un enigma di forma, presenta un sistema morfologico da decifrare che ci riporta a fenomeni che l’hanno preceduto, al complesso di forme meccaniche cui esso appartiene.
Oggetti piccoli o domestici, dotati di un paesaggio interiore ordinario e passeggero, di un’apparenza che si modella in un processo naturale.
Memento Mori è un inventario di organismi addormentati che abitano uno stesso spazio. E’ il riscatto che devono pagare per i loro piccoli incidenti domestici.
Rosa Ciano
Rosa Ciano nasce nel 1973 a bari, dove vive e opera.
La sua attività di fotografa mette in scena l’inedita unione tra lo scarto prodotto dagli oggetti e le immagini mentali, rivelando l’autonomia di un linguaggio ”defunzionalizzato”, che mette in risalto proprietà passeggere, ciò che rimane quando si tenta la distinzione fra due cose uguali o quando si cerca di coniugare due cose diverse.
Fra le ultime mostre personali:
2007/Reliquiarum theca/atelier “la lucciola”/palermo
2007/”natura morta”/”Il pane e le rose”/bari
Fra le ultime mostre collettive:
2007/“la città multiculturale”/Varie sedi/Genova/torino/roma/milano/Venezia
2007/“portraits new trends”/primopianolivinggallery/lecce
2006/“tecnorganica -altre forme di vita-”/arena riciclotteri/bari
2006/“fotografica conversano 2006”/sedi varie/conversano - bari
Scrivono di lei:
“Al posto degli oggetti classici, troviamo qui scorie domestiche, dettagli insignificanti che si caricano di nuove e aperte identità. Più che l’aggancio ad una poetica contemporanea del rifiutoe dello scarto, dietro questa operazione c’è una sorta di “pensiero debole”, implicitamente alternativo al sistema delle immagini forti dei mass media. La scelta antiretorica di introdurre uno sguardo laterale nella banalità del quotidiano agisce infatti su un registro intimistico, non urlato, che fa leva sugli inganni della percezione, complice la macchina fotografica, per suggerire spessori e umori di realtà diverse.”
Antonella Marino – La Repubblica
“I suoi lavori rileggono in chiave tecnologica la tradizione delle “vanitas”, senza teschi o fiori recisi, ma attraverso gli occhi iponotici di un gatto o le gocce di pioggia coagulate tra i raggi di una bicicletta, o ancora nel rigagnolo rosso sangue che scorre tra le pieghe di una plastica sgualcita”
M.D.T. Il corriere della Sera
1 commento:
ho ricevuto l'invito, grazie!
non potrò venire all'inaugurazione perchè sarò in turno...cercherò di passare comunque
gab
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